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Misteri del Dolore - Misteri Dolorosi

 (Martedì e venerdì)

 

Nei misteri dolorosi riviviamo la passione di Gesù. Momenti drammatici e dolorosi. In questa esperienza si manifesta il grande amore di Cristo per tutti gli uomini. Accetta ingiustamente la condanna permettendo all’uomo di rifiutare questo amore. Nella sua passione Gesù accetta il tradimento, il rinnegamento, lo scambio, il peso della croce, l’abbandono. L’unica che gli sta vicino è la Madre che con Lui soffre. Maria ricorda le parole che Simeone le rivolse al tempio: “e anche a te una spada trafiggerà l’anima”.

 

 

 

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Primo Mistero Doloroso: L'agonia di Gesù nel Getsemani.

 

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Secondo Mistero Doloroso: La flagellazione di Gesù.

 

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Terzo Mistero Doloroso: L'incoronazione di spine.

 

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Quarto Mistero Doloroso: Il viaggio al Calvario di Gesù carico della croce.

 

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Quinto Mistero Doloroso: Gesù è crocifisso e muore in croce.

 

 

 

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

 

Si faccia il segno della croce e si dica:

O Dio, vieni a salvarmi.

Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

 

Gesù mio, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’inferno, porta in cielo tutte le anime specialmente le più bisognose della Tua Misericordia.

 

(Intenzioni del Rosario)

Mio Divino Gesù, Ti offro questa Corona del Rosario che reciterò contemplando i misteri della nostra Redenzione.

Concedimi per intercessione di Maria, tua Madre Santissima, a cui mi rivolgo, le virtù necessarie per recitarla bene e la grazia di guadagnare le indulgenze legate a questa santa devozione.

 

Credo in Dio Padre Onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocefisso, morì e fu sepolto. Discese agli inferi, il terzo giorno è resuscitato secondo le Scritture. E salito al cielo, siede alla destra del Padre e di nuovo verrà nella gloria per giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la Santa chiesa Cattolica, la Comunione dei Santi, la remissione dei peccati, la resurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

 

Padre nostro, che sei nei cieli sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti, come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male. Amen.

(tre Ave per la fede, la speranza, la carità) Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te, tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell ora della nostra morte. Amen.   

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

 

 

 


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Primo Mistero Doloroso: L'agonia di Gesù nel Getsemani.

 

 

 

Proposta n. 1

Allora Gesù andò in un podere, chiamato Getsèmani, e disse ai discepoli: “Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare”. E avanzatosi un poco, si prostrò con la  faccia a terra e pregava dicendo: "Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu" ( Mt 26,36-39).

Gesù, per la tua preghiera nel Getsèmani, donaci, per intercessione di Maria, l'abbandono fiducioso nelle mani del Padre, anche nel momento della  offerenza. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

 

Proposta n. 2 

...Gesù, che fa la volontà del Padre.
"Padre se vuoi allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la Tua volontà" (Lc. 22, 42).

+ "Non la mia, ma la Tua volontà sia fatta". Attraverso l’intercessione di Maria, il Signore ci aiuti ad arrenderci alla Sua Volontà, a calarci nella Sua Volontà in ogni momento della nostra giornata

 

Proposta n. 3

Dalla Prima Lettera di Pietro 1,1-2

1 Pietro, apostolo di Gesù Cristo, ai fedeli dispersi nel Ponto, nella Galazia, nella Cappadòcia, nell’Asia e nella Bitinia, eletti 2 secondo la prescienza di Dio Padre, mediante la santificazione dello Spirito, per obbedire a Gesù Cristo e per essere aspersi del suo sangue: grazia e pace a voi in abbondanza.

Riflessione

E’ una Lettera Pastorale “enciclica”, cioè circolare. Il motivo di questa Lettera lo troviamo alla fine della stessa, quando si dice: “Vi ho scritto per incoraggiarvi e assicurarvi che questa è vera grazia di Dio. In essa state saldi” (5,12). Pietro, l’autore della Lettera si presenta in modo essenziale e si rivolge ai cristiani dell’Asia Minore, l’attuale Turchia. Abitano in cinque distretti geografici. E’ una lettera che parte da Roma, dove Pietro trascorse gli ultimi anni della sua vita e dove morì martire. Si rivolge a cristiani “eletti”, scelti e chiamati da Dio secondo il piano salvifico voluto e realizzato dalla Trinità, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Questa chiamata alla santità, li rende “stranieri”, “forestieri”. E’ questo il peculiare modo di essere cristiani in questo mondo. Anche noi, cristiani del nostro tempo, pur avendo una cittadinanza geografica, di fatto siamo “stranieri”: viviamo dentro questa storia, partecipiamo ai problemi e alle difficoltà, al miglioramento di questo mondo, ma non siamo di questo mondo.

 

Proposta n. 4

Terminata la cena, Gesù andò nel Getsemani. Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni. Poi cominciò ad avere paura e angoscia e diceva ‘Una tristezza mortale mi opprime. Fermatevi qui e restate svegli con me'. Allontanatosi, con la faccia a terra pregava: ‘Padre mio, se è possibile, allontana da me questo calice di dolore. Però non si faccia come voglio io, ma come vuoi tu'. Gli apparve allora un angelo dal cielo a confortarlo. In preda all'angoscia pregava più intensamente; e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadeva per terra" (Luca 22, 42-44)

 

Maria e Giuseppe, contempliamo vostro Figlio sofferente di fronte all'ultima ora che incalza. Anche Lui ha avuto paura.

Vi preghiamo per noi quando giungerà il momento della prova. Aiutateci a non lasciare mai l'arma potente della preghiera.

Se anche ci fossimo allontanati da voi e non trovassimo il coraggio di guardare negli occhi quel crocifisso che adorna la nostra camera da letto, sollevate Voi il nostro sguardo sfuggente; mettete sulle nostre labbra i monosillabi dell'abbandono fiducioso di chi sa che, dopo la venuta di Cristo, non c'è solitudine che non sia riempita, non c'è male che non sia perdonato, non c'è morte che non abbia vita.

Desideriamo anche noi, nella gioia e nel pianto, affidarci a Dio Padre con le parole di Gesù: "Non sia fatta la mia, ma la Tua volontà".

 

Proposta n. 5

LETTORE 1: Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia. Gesù disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate». Poi, andato un pò innanzi, si gettò a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse da lui quell'ora. E diceva: «Abbà, Padre! Tutto è possibile a te, allontana da me questo calice! Però non ciò che io voglio, ma ciò che vuoi tu».

LETTORE 2: Silenziosamente e devotamente accostiamoci a Gesù nell'Orto degli Ulivi. Guardiamolo con lo stupore della fede. Gesù è in ginocchio, prega. Ha il volto rigato di sangue. La sua anima è piena di tristezza: «Sono triste fino alla morte!». Perché? Chiediamolo a Gesù. E Gesù ci risponde: «Soffro per il vostro peccato; soffro per il tuo peccato. Soffro perché il peccato è la più grande stoltezza che l'uomo possa compiere. Il peccato vi fa male e proprio perché vi voglio bene, io non voglio il vostro male». Guardiamo Gesù, per sentire il disgusto del peccato e per unirci in un grande desiderio di amore fino a condividere con Lui la passione che salva.

 

Proposta n. 6 - con 5 riflessioni

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 26,40)

“Poi tornò dai discepoli e li trovò che dormivano. E disse a Pietro: «Così non siete stati capaci di vegliare un'ora sola con me? Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole» ”.

 

1. Riflessione Dal Compendio del Catechismo Cattolico

Tutta la vita di Cristo è libera offerta al Padre per compiere il suo disegno salvezza (n.119). Nell’agonia dell’orto del Getsemani, malgradol’orrore che procura la morte nell’umanità tutta santa di colui che è l’ “Autore della vita”, la volontà umana del Figlio di Dio aderisce alla volontà del Padre: per salvarci, Gesù accetta di portare i nostri peccati nel suo corpo “facendosi obbediente fino alla morte” (n.121).

2. Riflessione da “Con Maria alla sequela di Cristo”

Gesù è sempre stato uomo di preghiera. Nella solitudine dell’orto degli ulivi accoglie la volontà del Padre pur nella sofferenza. Suda sangue, sangue che salva. Poco prima nell’istituzione dell’eucarestia ha donato il vino dicendo che è il suo sangue sparso per la remissione dei peccati. Sangue che rigenera e da salvezza.

3. Riflessione da “Rosario col Curato d’Ars”

"Un cristiano deve essere sempre pronto a combattere. È combattendo che proviamo a Dio che il nostro amore consiste nell'accettare le pene che Lui ci manda". Signore, per l'intercessione di Maria Immacolata, sostieni quelli che combattono per la fede.

4. Riflessione da “Rosario con S. Domenico”

S. Domenico, durante la notte pregando estendeva la sua compassione non solo ai fedeli, ma anche agli infedeli e perfino ai dannati dell’inferno, per i quali spesso piangeva. E gemendo diceva: “Signore, abbi pietà del tuo popolo. Cosa ne sarà dei peccatori?”.

Il grido di S. Domenico è l’eco dei gemiti inesprimibili di Gesù, che, nella sua agonia, manifesta lo sconvolgimento della Misericordia divina di fronte alle tenebre del peccato e all’inferno.

5. Riflessione.    Gesù, diceva il filosofo Pascal, rimarrà in agonia sino alla fine del mondo e noi, ancora oggi siamo molto refrattari nel vegliare e pregare un’ora piena accanto a Lui presente nella sofferenza di tante creature, per sostenerne la lotta a vantaggio della salvezza di tutti.

Quanto è difficile e penoso rimanere vicino a chi soffre, anche quando ci si chiede solo una presenza silenziosa! Veniamo subito assaliti dall’ansia di fare e da un conseguente sentimento d’impotenza come se tutto dipendesse da noi; ma Gesù, presente in quel dolore e in quell’abbandono, spesso ci chiede solamente di “stare svegli e pregare” per non cedere alla tentazione dello “scandalo”. La tentazione nascosta dietro quella domanda giacente in fondo al cuore di ognuno: perché questo dolore? dov’è Dio adesso e in tutte le situazioni simili a questa?

E’ difficile scorgerlo nascosto dietro veli a volte così pesanti. Difficile comprendere il mistero del dolore redentivo, esso è stoltezza per la nostra intelligenza ancora pagana.

 

NOTA BENE:dopo la riflessione è bene fare una breve pausa di silenzio

 

Intenzioni

1. Preghiamo perché Maria Santissima della Libera ci aiuti a diventare sempre più coscienti della nostra vocazione cristiana.

2. Madre dolorosa, aiutaci a sapere dire “Sia fatta la Tua volontà” nei momenti di difficoltà, di dolore, di disperazione. Non farci cadere nel pessimismo ma aiuta anche noi a sapere offrire la nostra vita.

 

Frutto del Mistero: dispiacere dei nostri peccati.

 

Proposta n. 7  (Rosario con Paolo VI)

 

«in preda all’angoscia,
pregava più intensamente;
e il suo sudore diventò come gocce
di sangue che cadevano a terra»
(Lc 22,44)


La Vergine del dolore ci invita
a unirci a Gesù con preghiera incessante,
per compiere come lui, in ogni momento,
la volontà del Padre.

«Qui è il mistero. era necessario un tale modo di
Redenzione? Cioè l’espiazione crudele e obbro-
briosa della Croce? Questo rimarrà segreto per
noi: ci farà intravedere l’incommensurabile gra-
vità del peccato, la terribilità dell’assoluta giusti-
zia, ci dirà qualche cosa della convenienza di tanta
severità, di tanta pietà del sacrificio, ma ce lo ren-
derà ancora più impenetrabile, se un altro ordi-
ne di divini pensieri non si rivelasse in così cruda
tragedia; e sarà l’amore, l’amore del Padre che dà
Gesù; il Figlio, come vittima, è fatto espressione
dell’amore di Dio per l’umanità: «Dio infatti ha
tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unige-
nito». Qui è il nodo del mistero».
(Dalle “Meditazioni inedite”)

 

Proposta n. 8  (Rosario meditato per la FAMIGLIA)

 

Madre di Gesù, la sofferenza è entrata con lui nella tua vita, fin dall'annuncio che il dolore ti avrebbe colpita come colpisce una spada (Lc 2,35).

Meditando con te, nel tuo dolore, la passione e morte di Gesù, ottienici di capire quanto egli ci ha amati e ci ama, quanto per noi ha sofferto nel corpo e nell'anima.La tua presenza ai piedi della croce dice fino a quale punto hai attinto da Gesù il suo amore,la sua obbedienza e adorazione verso il Padre, il suo amore e
il suo sacrificio per noi, perché tu non hai esitato ad acconsentire alla sua immolazione per l'onore del Padre e la nostra salvezza.


Gesù morente ti ha data a noi per Madre. Prega per noi, Maria, affinché nutriti del suo corpo e del suo sangue, sappiamo prendere ogni giorno la nostra croce di prove e sofferenze della vita, per seguirlo con te nella dedizione al Padre e ai fratelli, fino a saper morire con lui e come lui in un'offerta di amore che si tramuti in vita eterna

 

 

Maria, madre dei dolori, tu condividi con tutta l'anima la passione di tuo Figlio Gesù. Egli nel Getsemani prega il Padre per restare fedele a lui sino alla morte e liberamente si consegna nelle mani dei peccatori.

Prega per noi, Vergine santa, perché abbiamo sempre la forza di compiere la volontà di Dio a prezzo di qualunque sacrificio.

MEDITAZIONE SUL MISTERO

Gesù, Tu preghi nell'orto del Getsemani, mentre gli apostoli sono addormentati. L'unico sveglio con te è colui che ha organizzato il tradimento. E Tu allora hai detto: Padre sia fatta la Tua volontà! Il sudore, il sangue, la paura della morte e l'angustia, la donazione al volere di Dio, l'amore infinito e le sofferenze per noi: questa era la realtà del tuo momento. Gesù, tutti noi come famiglia, ora, poniamo davanti a Te tutti quei momenti quando non ci siamo capiti, quando ci tradivamo gli uni con gli altri, perché non perdonavamo subito, perché non amavamo, quando fuggivamo dalle croci e da coloro che soffrivano e rimanevano da soli. Perdonaci!

 

Padre s1nostro, che sei nei cieli sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti, come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male. Amen.
 (Dieci)
Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te, tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell ora della nostra morte. Amen.
 Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen
 Gesù mio - Gesù mio, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell'inferno e porta in Cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua Misericordia.
Maria Regina della pace... prega per noi
Maria Regina della famiglia... prega per noi
Maria Regina dei giovani... prega per noi
Maria salute degli infermi... prega per noi

 

 

 


2dolore

 

Secondo Mistero Doloroso: La flagellazione di Gesù.

 

 

 

Proposta n. 1

Pilato, volendo dar soddisfazione alla moltitudine, rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso. (Mc 15,15).

Gesù, per la tua flagellazione, donaci, per intercessione di Maria, di sentire nostre le sofferenze dei fratelli ed essere solidali con loro. Tu che vivi e regni nei  secoli dei secoli. Amen.

 

Proposta n. 2

...Gesù, che per amore nostro soffre fisicamente.
"Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare" (Gv. 19, 1).

+ Attraverso l’intercessione di Maria, il Signore ci aiuti a vivere amando, anche nelle malattie, nelle stanchezze, sofferenze fisiche. Maria ci aiuti ad unire tutta la nostra vita alla Passione di Gesù che si rinnova nella S. Messa.

 

Proposta n. 3

Dalla Prima Lettera di Pietro 1,3-5

3 Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo; nella sua grande misericordia egli ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva, 4 per una eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce. Essa è conservata nei cieli per voi, 5 che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, per la vostra salvezza, prossima a rivelarsi negli ultimi tempi.

Riflessione

La rinascita per cui si benedice Dio Padre viene dal seme incorruttibile della Parola. E questa Parola è il vangelo da cui siamo stati rigenerati. Solo dopo l’ascolto, dopo l’evangelizzazione, avviene il Battesimo. Nella sua grande misericordia egli ci ha rigenerati mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti. La nostra rigenerazione è proprio legata alla sua morte. Ci ha rigenerati per una speranza viva, per un’eredità che non marcisce. La speranza e l’eredità che “non marcisce”, ma che viene conservata nei cieli per noi, sono il motivo che ci sostiene nella lotta, senza vacillare nella fede. Chi è rigenerato dalla Parola, è persona che vive di Cristo e in Cristo. Per questo siamo pieni di gioia, anche se tante volte ci troviamo nell’afflizione. Con Dio siamo capaci di affrontarla e viverla.

 

Proposta n. 4

"Pilato voleva liberare Gesù. Chiese alla folla: ‘Chi dei due volete che vi lasci libero? Gesù o Barabba?' Tutti risposero: ‘Barabba!' Pilato domandò ancora: ‘Che farò dunque di Gesù?' Essi gridarono: ‘In croce!'. E Pilato: ‘Ma che cosa ha fatto di male?. Quelli però gridavano ancora più forte: In croce! In croce'. Allora Pilato, non volendo scontentare la folla, liberò Barabba e fece flagellare Gesù" (Mc 15, 5-15)

 

Maria e Giuseppe, vostro Figlio è flagellato per riparare i mali che noi commettiamo con l'uso disordinato della nostra sessualità.

Venite nelle nostre famiglie ad insegnare, con la semplicità del vostro linguaggio, che il nostro corpo è un dono di Dio.

Vogliamo vivere meglio la nostra sponsalità: più purezza, più trasparenza, più gioia!

Influenzati ormai anche dai mezzi di comunicazione sociale, abbiamo perso di vista il vero valore della corporeità.

Vogliamo rispettare i nostri corpi, perché sono il tempio dello Spirito Santo: vogliamo conoscerli e onorarli di più.

 

Proposta n. 5

LETTORE 1: Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto cresceva sempre più, presa dell'acqua, si lavò le mani davanti alla folla: «Non sono responsabile, disse, di questo sangue; vedetevela voi!». E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri figli». Allora rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò ai soldati perché fosse crocifisso.

LETTORE 2: Tutti concordano nel dire che la flagellazione è una pena terribile. Alcuni morivano durante la flagellazione. Eppure Gesù si lascia flagellare. Perché? È una prova d'amore; è il volto di Dio che si rende manifesto in Gesù. Sì, Gesù un giorno aveva detto: «Imparate da me che sono mite e umile di cuore». Ecco l'umiltà e la mitezza di Dio! La forza di Dio è la bontà. In questo mistero Gesù ci dice: il male si vince con il bene; l'odio si vince con l'amore; la cattiveria si vince soltanto con una sovrabbondante bontà. Impariamo lo stile di Gesù.

 

Proposta n. 6 - con 5 riflessioni

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 15, 15)

“Ora Pilato, volendo soddisfare la folla, liberò loro Barabba e consegnò Gesù, dopo averlo flagellato, perché fosse crocifisso”.

 

1. Riflessione“Dal Compendio del Catechismo Cattolico

Alcuni capi di Israele accusarono Gesù di agire contro la Legge, contro il tempio di Gerusalemme, e in particolare contro la fede nelDio unico, perché Egli si proclamava Figlio di Dio. Per questo lo consegnarono a Pilato, perché lo condannasse a morte (n.113). Gesù non ha abolito la Legge data da Dio a Mosè sul Sinai, ma l’ha portata a compimento dandone l’interpretazione definitiva. Eil Legislatore divino che segue integralmente questa Legge (n.114).

2. Riflessione da “Con Maria alla sequela di Cristo”

Non sono bastati gli insulti, le motivazioni ridicole per la sua condanna, anche la flagellazione. Gesù è flagellato perché ripari le sue malefatte. Ma quali? Lui è colui che ha predicato l’amore, che ha invitato al perdono, che ha detto: “amate i vostri nemici”. Per questo viene flagellato. Colui che ha abbracciato i peccatori ora viene abbracciato con delle frustate.

3. Riflessione da “Rosario col Curato d’Ars”

"Il buon Dio non domanda il martirio del corpo, ci chiede soltanto il martirio del cuore e dell'anima".

Signore, per l'intercessione di Maria, aiutaci a guardare un cuore puro al centro di questo mondo.

4. Riflessione da “Rosario con S. Domenico”

S. Domenico sopportava con una ammirabile pazienza le maledizioni e le parole ingiuriose, e le riceveva con gioia come un dono ed una grande ricompensa. Non si lasciava mai abbattere nelle persecuzioni: spesso si recava calmo edintrepido nel mezzo dei pericoli e non si lasciava sviare dalla paura del cammino.

La dolcezza di Gesù straziato nelle sue carni, è la dolcezza stessa di Dio, indifeso di fronte alla cattiveria e alla durezza del cuore umano.

5. Riflessione.Tommaso da Celano nella sua Vita Prima, sottolinea: “ Il cristiano ha il mandato di rallegrarsi nelle tribolazioni: neppure sotto i flagelli e le catene può abbandonare la sua linea di condotta e di spirito e lasciarsi sviare dal gregge di Cristo. Non lo intimorisce il diluviare di molte acque, lui che in ogni angustia ha per rifugio il Figlio di Dio, il quale perché non riteniamo troppo pesante il giogo delle nostre sofferenze, ci mostra quanto sono assai più grandi quelle che egli ha sopportato per noi”.

Linea di condotta e di spirito: si tratta, quindi, non solo di rifuggire nei fatti dalla vendetta personale, ma di non permettere che essa trovi spazio nemmeno nei desideri del nostro cuore. Anche quando le motivazioni sono così gravi da richiedere l’intervento legittimo della giustizia umana, il Cristiano deve lottare interiormente affinché il diritto ad ottenere giustizia non si confonda con la sete di vendetta. In un cuore che desidera conformarsi a Cristo, la sollecitudine per l’anima di chi offende deve superareil dolore per l’offesa ricevuta. Nulla di tutto ciò è umanamente raggiungibile, solo un cuore che si lascia soppiantare dal Cuore di Gesù può ottenere simili immensi miracoli.

 

NOTA BENE:dopo la riflessione è bene fare una breve pausa di silenzio.

 

Intenzioni

1. Preghiamo Maria SS.ma per ottenere la Grazia di lasciarci purificare il cuore.

2. Madre dolorosa, anche noi siamoflagellati dalle situazioni tenebrose della vita. Tante volte ci ribelliamo contro Dio,accusandolo che ci lascia soli. Aiutaciad avere forza nell’affrontare le difficoltà della vita.

 

Frutto del Mistero: Il controllo dei sensi.

 

 

 

Proposta n. 7  (Rosario con Paolo VI)

 

Pilato fece prendere Gesù
e lo fece flagellare...
(Gv 19,1)


La Vergine purissima
ci mostra fino a che punto
le nostre colpe hanno piagato
l’Innocente.

«Chi è, chi era quel personaggio,
che in un momento
decisivo del suo processo
è presentato dal Procuratore Romano,
Pilato, in uno straziante
e commovente aspetto,
alla folla ammassata davanti al Pretorio,
con fatidiche parole:
«ecco l’uomo»? L’uomo era Gesù,
appena allora flagellato,
e per beffa crudele,
Colui che s’era detto Re dei Giudei,
coronato di spine,
e coperto da un manto di porpora».
(30 marzo 1977)

 

 

Proposta n. 8  (Rosario meditato per la FAMIGLIA)

 

O Maria, regina dei martiri, Cristo tuo Figlio come un agnello mite e innocente ha offerto il suo corpo alla tortura della flagellazione.

Prega per noi, Vergine santa, perché sappiamo continuare a credere che Dio ci ama, anche quando i colpi della sofferenza si abbattono su di noi.

MEDITAZIONE SUL MISTERO
Gesù, ti hanno flagellato nel pretorio di Pilato. Le frustate, le ferite, la sofferenza profonda, il sangue, la derisione, il rumore delle frustate, le parole cattive contro di Te: mentre Tu stai in silenzio e soffri. Signore Gesù, ammettiamo che alcune volte succede proprio così anche nella nostra famiglia e in tante famiglie. Ci sono, infatti, le frustate, le ferite, la mancanza di rispetto, le angosce, la malignità, la violenza. Per questo spesso non ci sentiamo bene, non abbiamo la pace; ci sentiamo male, cerchiamo di evitarci a vicenda, e allora avvengono i divorzi, le infedeltà! Adesso Ti preghiamo e Tu aiutaci a resistere ad ogni frecciata degli altri e guarisci le ferite della nostra famiglia e di tutte le famiglie.

 

 

 

s2Padre nostro, che sei nei cieli sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti, come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male. Amen.
(Dieci)
Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te, tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen 
Gesù mio - Gesù mio, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell'inferno e porta in Cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua Misericordia.
Maria Regina della pace... prega per noi
Maria Regina della famiglia... prega per noi
Maria Regina dei giovani... prega per noi
Maria salute degli infermi... prega per noi
 
 

 


3dolore

 

Terzo Mistero Doloroso: L'incoronazione di spine.

 

 

 

Proposta n. 1

Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la coorte. Spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto e, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo, con una canna nella destra; poi mentre gli si inginocchiavano davanti, lo schernivano: "Salve, re dei Giudei!" (Mt 27,27-29)

Gesù incoronato di spine, donaci, per intercessione di Maria, il rispetto per la dignità di ogni uomo, soprattutto di coloro che ci sono accanto nella vita  quotidiana. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

 

Proposta n. 2 

...Gesù, che per amore nostro è deriso.
"I soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora: quindi gli venivano davanti e gli dicevano "Salve Re dei Giudei" (Gv. 19, 2-3).

+ Maria con la sua intercessione ci aiuti ad unire ai dolori di Gesù le nostre oscurità, ogni prova della mente e dell’anima, le fatiche per amare intensamente gli altri.

 

Proposta n. 3

Dalla Prima Lettera di Pietro 1,6-9

6 Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere un po’ afflitti da varie prove, 7 perché il valore della vostra fede, molto più preziosa dell’oro, che, pur destinato a perire, tuttavia si prova col fuoco, torni a vostra lode, gloria e onore nella manifestazione di Gesù Cristo: 8 voi lo amate, pur senza averlo visto; e ora senza vederlo credete in lui. Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa, 9 mentre conseguite la mèta della vostra fede, cioè la salvezza delle anime.

Riflessione

Noi amiamo Gesù senza averlo visto. Dall’amore viene la fede. Siamo amati, scelti, e perciò rispondiamo con l’amore, mentre cresciamo nella pienezza della fede. Siamo coinvolti nell’affascinante sequela di Cristo, sostenuti dallo straordinario amore per Colui che ci ha affascinati! La nostra fede non è perché abbiamo visto, ma perché amiamo. E questo il miracolo della vera fede! Per questo benediciamo Dio Padre del Signore nostro Gesù Cristo. Domandiamo una grazia, in questa preghiera di stasera: quella d’imparare a benedire! E lasciamoci guidare dalla speranza viva. C’è gioia vera nell’essere e nel vivere da cristiani. Papa Leone Magno (si legge nella notte di Natale) dice: “Riconosci, cristiano, la tua dignità. Ringraziamo Dio Padre…perché nella sua infinita misericordia ci ha fatto rivivere in Cristo…”

 

Proposta n. 4

"I soldati misero addosso a Gesù una veste rossa, prepararono una corona di rami spinosi e gliela posero sul capo. Poi cominciarono a salutarlo: ‘Salve, re dei giudei'. Con un bastone gli davano colpi sulla testa, gli sputavano addosso e si mettevano in ginocchio davanti a lui come per adorarlo". (Mc 15, 16-20)

Maria e Giuseppe, contempliamo il vostro Figlio preso in giro e umiliato. Quante volte un genitore si metterebbe al posto del figlio pur di non vederlo soffrire!

Con questo mistero chiediamo perdono per la superbia che dimora a volte dentro le nostre famiglie. Spesso non vogliamo ammettere di aver bisogno dell'altro e non sappiamo accogliere un aiuto o una correzione.

Quanti errori avremmo potuto evitare se ci fossimo abbassati un po' per chiedere un consiglio! Chiediamo perdono per i nostri sguardi altezzosi e le nostre battute arroganti.

Nonostante la durezza dei nostri cuori, è immensa la nostalgia che proviamo per il ricordo delle volte in cui abbiamo saputo chiederci scusa e tutte le discussioni hanno trovato fine in un abbraccio caldo con un nodo di gioia alla gola!

Maria e Giuseppe, fateci dono della vostra umiltà.

 

Proposta n. 5

LETTORE 1: Allora i soldati lo condussero dentro il cortile, cioè nel pretorio, e convocarono tutta la coorte. Lo rivestirono di porpora e, dopo aver intrecciato una corona di spine, gliela misero sul capo. Cominciarono poi a salutarlo: «Salve, re dei Giudei!». E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, piegando le ginocchia, si prostravano a lui.

LETTORE 2: Pilato domanda a Gesù: «Ma tu sei re?». E Gesù risponde: «Sì, io sono re, ma il mio regno non è di questo mondo». Quante corone regali sono passate di testa in testa e poi sono cadute in terra! Quanti troni sono stati costruiti, ma ora esistono soltanto delle schegge sperdute. «Il mio regno non è di questo mondo». C'è un altro regno: è il regno di Dio, il regno della bontà, il regno della santità, il regno dell'amore, il regno senza alcuna ombra di egoismo. Gesù vuole introdurci in questo regno e ci invita in questo mistero a non cercare le corone che cadono, ma la corona di Dio; una corona che si conquista dando la vita, vivendo di amore, servendo il prossimo.

 

Proposta n. 6 - con 5 riflessioni

Dal Vangelo di Giovanni (19,2-3)

E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora; quindi gli venivano davanti e gli dicevano: "Salve, re dei Giudei!". E gli davano schiaffi.

 

1. Riflessione“Dal Compendio del Catechismo Cattolico

Gesù attribuisce a se stesso il titolo di “Signore” e rivela la sua sovranità divina mediante il suo potere sulla natura, sui demoni, sul peccato e sulla morte, soprattutto con la sua Risurrezione [...]. Egli è il Signore del mondo e della storia, il solo a cui l’uomo debba sottomettere interamente la propria libertà personale (n.84)

2. Riflessione da “Con Maria alla sequela di Cristo”

Pilato chiese: “Tu sei re?”; “Tu lo dici”, rispose Gesù. Una regalità non umana, ma divina; una regalità che mette veramente a servizio e che Gesù esercita. Nell’ultima cena Lui, Maestro e Signore, lava i piedi agli apostoli invitandoli a fare altrettanto. Quando i figli di Zebedeo chiedono di sedere uno a destra e l’altro a sinistra Gesù chiede loro: “Potete bere il calice che io sto per bere?” (Mt.20,22)

3. Riflessione da “Rosario col Curato d’Ars”

"Quelli che ci umiliano sono nostri amici, non quelli che ci lodano..."

Signore, per l'intercessione di Maria, fa' regnare nei nostri cuori l'umiltà e la pace di Cristo.

4. Riflessione da “Rosario con S. Domenico”

Dio aveva concesso a S. Domenico in dono la speciale grazia di pregare per i peccatori, i poveri, gli afflitti: egli portava gli infelici, nell’intimo santuario della sua compassione.

Dio ci ha dato un re secondo il suo cuore, non secondo il nostro: Gesù incoronato di spine è il Re degli umiliati, dei piccoli, dei poveri, degli afflitti. La sua corona “gloriosa” è stoltezza e follia per il mondo, ma sapienza e gloria agli occhi di Dio.

5.Riflessione. Quando veniamo criticati, contestati o altro,noi crediamo di difendere, con un legittimo istinto naturale, la nostra identità più profonda e sacra. In realtà abbiamo solo paura che venga scalfito o, addirittura, abbattuto l’idolo, il simulacro che ci siamo fatti di noi stessi: un simulacro molto fragile, a dire il vero, se teme di crollare giù solo per una qualche critica, un’osservazione, un rimprovero più o meno meritato. Se imparassimo a guardarci con gli occhi di Chi ci ha pensati dall’eternità, se comprendessimo davvero l’Amore infinito del quale è circondata la nostra persona, diverremmo consapevoli di valere molto di più di quell’idolo fittizio. Allora niente e nessun’altra creatura potrebbe ferire il nostro piccolo amor proprio. Il Signore Gesù non ha disdegnato di esporre la sua Divina Regalità allo scherno di alcune povere creature ottenebrate e sghignazzanti, lasciandoci un esempio di paziente mitezza che molti suoi discepoli hanno saputo raccogliere nel corso dei secoli.

 

NOTA BENE:dopo la riflessione è bene fare una breve pausa di silenzio.

 

Intenzioni

1. Preghiamo per ottenere di saper esclamare sempre “Beatoil servo, che non si ritiene migliore, quando viene lodato ed esaltato dagli uomini, di quando è ritenuto vile, semplice e spregevole, poiché quanto l'uomo vale davanti a Dio, tanto vale e non di più!”

2. Madre dolorosa, che dolore grande hai provato nel vedere Tuo Figlio così oltraggiato e deriso. Purtroppo questo continua con tanti tuoi figli che vengono calpestati. Ti preghiamo, aiutaci a non essere così superficiali nei confronti di chi subisce queste angherie ma di essere capaci di alzare la voce.

 

Frutto del Mistero: La guarigione del nostro orgoglio.

 
 
 
Proposta n. 7  (Rosario con Paolo VI)
 
i soldati, intrecciata una corona di spine,
gliela posero sul capo, con una canna nella
destra; poi... lo schernivano: «Salve, re dei
Giudei!». e sputandogli addosso, gli tolsero
di mano la canna e lo percuotevano sul capo.
(Mt 27,29-30)
L’immacolata di mente e di cuore ci
conduce a contemplare il volto di Gesù,
sfigurato dalle nostre iniquità.
 
«il Crocifisso parla a te, uomo che soffri, a te,
uomo aggravato dalle fatiche, dagli affanni,
dalle miserie della tua vita. Parla a te ammalato;
a te, povero; a te, emarginato.
Parla a te, uomo che piangi; a te, uomo che
forse ridi per non imprecare; a te,
uomo che taci all’orlo della disperazione.
Chi è colui che ti parla e ti chiama?
È l’uomo del dolore, colui che conosce il soffrire.
Se non altro, Cristo è tuo collega; è tuo amico.
Non è già questa una consolazione,
che toglie dal cuore la pena peggiore, quella
dell’abbandono e della solitudine, quella della
disperazione? Cristo è con te, soffre con te».
(31 marzo 1972)
 
 
 
 
Proposta n. 8  (Rosario meditato per la FAMIGLIA)
 
O Maria, vergine sofferente, la corona di spine che tormenta il capo del tuo Figlio circonda il tuo cuore di madre.
L'odio, il disprezzo, gli insulti che cadono su di Lui feriscono come una spada la tua anima.
 
Prega per noi, o Madre, perché quando qualcuno circonda di spine il nostro cuore sappiamo rendere bene per male
 
MEDITAZIONE SUL MISTERO
Gesù, tu eri coronato di spine. Ancora una volta l'umiliazione e la derisione perché affermavano che eri stato tu a dichiarare di essere re. Intanto tu porti con pazienza la corona di spine! Ti ringraziamo Gesù. Tu sai come l'alcoolismo, la droga, l'infedeltà, l'aborto, le bestemmie, la calunnia, la gelosia, la pigrizia, la prevaricazione sanguinosamente coronano le nostre teste e i nostri rapporti familiari. Con la forza del tuo amore aiutaci a rompere ogni corona spinata che abbiamo intrecciato gli uni per gli altri. Aiuta quelle famiglie che ora sono più esposte a questo tipo di sofferenza. Fa' in modo che ogni corona di spine si trasformi in corona di alloro del vincitore.
 
 

s3Padre nostro, che sei nei cieli sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti, come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male. Amen.
(Dieci)
Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te, tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen
Gesù mio - Gesù mio, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell'inferno e porta in Cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua Misericordia.
Maria Regina della pace... prega per noi
Maria Regina della famiglia... prega per noi
Maria Regina dei giovani... prega per noi
Maria salute degli infermi... prega per noi
 
 

4dolore

 

Quarto Mistero Doloroso: Il viaggio al Calvario di Gesù carico della croce.

 

 

 

Proposta n. 1

Mentre conducevano via Gesù, presero un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù. Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso le donne disse: "Figlie di  Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli" (Lc 23,26-28).

Gesù, per il tuo faticoso incedere verso il Calvario,donaci, per intercessione di Maria, di accettare ognigiorno la nostra croce, santificandola con l'amore per te e per i fratelli. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
 
Proposta n. 2 

...Gesù, che condivide la croce con noi.
"Gesù portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Golgota, dove lo crocifissero" (Gv. 19, 17-18).

+ attraverso l’intercessione di Maria, il Signore ci aiuti fin da ora a morire, quando, come e dove Lui vorrà. Ci aiuti a morire a noi stessi

 

Proposta n. 3

Dalla Prima Lettera di Petro 1,10-12
10 Su questa salvezza indagarono e scrutarono i profeti che profetizzarono sulla grazia a voi destinata 11 cercando di indagare a quale momento o a quali circostanze accennasse lo Spirito di Cristo che era in loro, quando prediceva le sofferenze destinate a Cristo e le glorie che dovevano seguirle. 12 E fu loro rivelato che non per se stessi, ma per voi, erano ministri di quelle cose che ora vi sono state annunziate da coloro che vi hanno predicato il vangelo nello Spirito Santo mandato dal cielo; cose nelle quali gli angeli desiderano fissare lo sguardo.

 

Riflessione

Nei versetti 10-12 si parla dei profeti dell’Antico Testamento che hanno già lo spirito di Cristo e vedono in anticipo la salvezza che raggiunge noi, grazie alla passione, morte, risurrezione gloria del Signore. Cristo non ha sofferto per gli angeli, ma per noi uomini. Gli angeli contemplano “incantati” quanto Cristo ha fatto per noi. Ecco quanto siamo importanti per Gesù! E’ lo Spirito che tesse l’unità della salvezza: questo mistero pasquale è stato annunziato a noi grazie al vangelo che gli evangelizzatori hanno annunciato perché hanno ricevuto il dono dello Spirito a Pentecoste. Esercizio personale: ringraziamo Dio e benediciamolo facendo memoria sia del grembo materno che ci ha generati alla vita, sia del grembo materno della chiesa che ci ha rigenerati nel Battesimo.

 

Proposta n. 4

"Dopo averlo insultato, i soldati presero Gesù e lo condussero fuori della città, costringendolo a portare la croce sulle spalle. Lungo la strada fermarono un certo Simone, originario di Cirene, che tornava dai campi. Gli caricarono sulle spalle la croce e lo costrinsero a portarla dietro a Gesù". (Lc 23, 26-32)

 

Maria e Giuseppe, la croce che Cristo sta portando al Calvario è simbolo delle nostre fatiche quotidiane. Piccole e grandi croci; rivelate o nascoste; croci fatte di doveri a volte noiosi, di incombenze, di malattie. Troppe volte dimentichiamo quanto sono preziose agli occhi di Dio e per questo non le doniamo a lui, scordandoci di valorizzarle.

Il pensiero del loro valore ci aiuterebbe a portarle con più gioia e generosità.

Vi chiediamo il dono della pazienza, la virtù dei forti. Voi, coppia feriale, che avete saputo irrorare d'infinito la vita nascosta di Nazareth e, in quel luogo semplice e dimenticato, avete scritto per noi la storia della salvezza, aiutateci a considerare ogni attimo di vita come "oro prezioso" che prepara l'eternità.

 

Proposta n. 5

LETTORE 1: Allora Pilato consegnò loro Gesù perché fosse crocifisso. Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù nel mezzo. Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei».

LETTORE 2 : Noi vediamo Gesù che cammina: cammina barcollando sotto il peso della croce. Accanto a Gesù vediamo la Madre: Maria è la donna fedele. Tutti fuggirono nell'ora della passione. Maria proprio in quell'ora ridisse il suo «sì». Aveva detto «eccomi» a Nazaret, lo aveva ripetuto tante volte nella sua vita; nell'ora della passione Maria disse l'«eccomi» che le costò tanto, ma che fu la prova del più grande amore. Quante volte anche noi — come amava ripetere Madre Teresa — abbiamo l'occasione di soccorrere Gesù, l'occasione di portare la Sua croce. Non perdiamola!

 

Proposta n. 6 - con 5 riflessioni

Dal Vangelo secondo Matteo(Mt 27)

Dopo averlo schernito, lo spogliarono del mantello, gli fecero indossare i suoi vestiti e lo portarono via per crocifiggerlo. Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a prendere su la croce di lui”.

 

1. RiflessioneDal Compendio del Catechismo Cattolico”

Gesù, chiamando i suoi a “prendere la loro croce e a seguirlo”, vuole associare al suo sacrificio redentore quegli stessi che ne sono i primi beneficiari (n. 123). La sua Croce sarà vittoriosa sul “principe di questo mondo” (n.108).

2. Riflessione da “Con Maria alla sequela di Cristo”

Gesù ha detto: ”Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi stesso, prenda la sua croce e mi segua” (Mt.16,24). La croce è motivo di sofferenza e di morte. Gesù l’accetta perché sa che solo attraverso di essa può salvare l’uomo. Ecco l’invito che rivolge ai suoi discepoli: la croce è motivo di salvezza.

3. Riflessione da “Rosario col Curato d’Ars”

"Nostro Signore è il nostro modello: prendiamo la nostra croce e seguiamolo. Se temete che il coraggio vi manchi, portate lo sguardo sulla Croce dove Gesù Cristo è morto, e vedrete che il coraggio non vi mancherà".

Signore, per l'intercessione di Maria, aiuta le persone provate ad unirsi a Te nella sofferenza.

4. Riflessione da “Rosario con S. Domenico”

Un giorno un eretico condusse S. Domenico, con malizia ed inganno, attraverso una selva di spine e di rovi. Con gran stupore dell’eretico, il Santo non si lamentava... Al vedere la sua mirabile pazienza, l’eretico manifestò il suo inganno e abbandonò l’eresia.

Gesù che porta la croce non con coraggio o con forza, ma in modo povero, ci invita a far sì che la sua dolcezza disarmante smascheri in noi l’inganno delle tenebre che lo combattono.

5. Riflessione. Chissà se questo Simone, trovatosi accanto a Gesù “per caso”e non per scelta, sia stato contento di venire coinvolto nella triste vicenda di un uomo caduto talmente in disgrazia? Si sarà domandato: perché proprio io? Verrò fuori illeso da questo contrattempo? Cosa avrà fatto di tanto male quest’uomo da venire ridotto così?

E come dargli torto per questi eventuali tentennamenti,se la maggior parte di coloro che lo avevano “seguìto” e conosciuto si eraeclissata per il timore?E così, laddove viene meno chi è stato “chiamato a..”, subentra chi si trova a passare per caso, per prendere il posto degli “invitati a nozze che non sono venuti”.

Il Vangelo non dice se Simone di Cirene abbia fatto resistenza, anzi pare che abbia svolto il suo umile e inaspettato servizio tanto diligentemente quanto inconsapevolmente. Già, perché sebbene non lo abbia potuto comprendere subito lui è stato un grande privilegiato! Come siamo privilegiati noi tutti, quando il Signore, nostro malgrado e inaspettatamente ci chiama “a giornata” con uno di questi lavori “straordinari” sia in quanto a fatica sia in quanto al frutto che producono. Tanto più straordinari quanto meno “selezionati” dalla nostra avveduta volontà!

 

NOTA BENE:dopo la riflessione è bene fare una breve pausa di silenzio.

 

Intenzioni

1. Preghiamo con Maria Santissima della Libera affinché le grazie inattese del Signore ci trovino sempre disponibili.

2. Madre dolorosa,la croce è il segno più ignobile della vita dell’uomo,ma il Tuo Figlio l’ha accettato per amore e per salvarci. Aiutaci a comprendere che anche per noi il portare la croce diventa segno di amore e di salvezza. Ti chiediamo di aiutarci a portarla.

 

Frutto del Mistero: La pazienza nelle prove.

 

 

Proposta n. 7  (Rosario con Paolo VI)

 

Pilato consegnò loro Gesù
perché fosse crocifisso.
Presero dunque Gesù, ed egli, portando
la croce, si avviò verso il Golgota.
(Gv 19,16-17)

Maria, prima discepola, ci invita a
seguirla dietro a Gesù
portando la nostra croce.

«Ascoltiamo le effusioni di speranza irradianti dal-
la croce di Cristo. Prima speranza: la misericor-
dia, il perdono, la riconciliazione di Dio verso di
noi. Come il peccato, ricordiamolo bene, è la pri-
ma e più grave nostra sventura, perché tronca il
nostro rapporto con la vera vita, che è Dio, così la
liberazione dal peccato è la prima e indispensabi-
le nostra fortuna. e quale fortuna per noi il sapere
che Cristo, col suo sangue, ha pagato per noi, ha
espiato in nostra vece, ha riparato l’irrimediabile
nostra maledizione; e ci ha fatto risorgere a nuo-
va esistenza, e sperare eterna felicità! e ci ha rida-
to, lui, con la sua morte per amore, l’amore per i
fratelli, ci ha insegnato a perdonare, ad avvertire i
bisogni altrui, a servire i più deboli, a sacrificarci
per gli altri; cioè a portare l’umanità agli uomini,
la bontà e la giustizia al mondo. e perciò la pace».
( 20 aprile 1973)

 

Proposta n. 8  (Rosario meditato per la FAMIGLIA)
 
O Maria, Vergine fedele, tu hai seguito Gesù sulla via della croce non l'hai abbandonato, ma hai camminato con lui fino alla sommità del Calvario.
 
Prega per noi, o Madre, perché come discepoli fedeli sappiamo seguire il Maestro con la certezza che la via della croce è la via della salvezza.
 
MEDITAZIONE SUL MISTERO
Gesù, Ti hanno messo sulle spalle la croce e Tu l'hai portata con pazienza. Tu hai perdonato coloro che Ti hanno fatto questo. Noi, come famiglia, Ti preghiamo: dona la forza di perdonarci reciprocamente quando ci offendiamo e che il perdono entri in ogni famiglia. Osserva le famiglie che sono state attaccate dalla malattia e dalle lunghe sofferenze. Osserva quei genitori i cui figli sono malati, che portano le loro croci con tanta pazienza. Osserva e benedici i malati abbandonati dalle loro famiglie, osserva i bambini rifiutati dai loro genitori.

 

 

 

 

s4Padre nostro, che sei nei cieli sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti, come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male. Amen.
(Dieci)
Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te, tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen
Gesù mio - Gesù mio, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell'inferno e porta in Cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua Misericordia.
Maria Regina della pace... prega per noi
Maria Regina della famiglia... prega per noi
Maria Regina dei giovani... prega per noi
Maria salute degli infermi... prega per noi

 
 

5dolore

 

Quinto Mistero Doloroso: Gesù è crocifisso e muore in croce.

 

 

 

Proposta n. 1

Stavano presso la croce di Gesù sua Madre, la sorella di sua Madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù, vedendo la Madre e lì accanto a lei il discepolo  che Egli amava, disse alla Madre: "Donna, ecco il tuo figlio". Poi disse al discepolo: "Ecco, la tua Madre". E da quel momento il discepolo la prese nella sua  casa. (Gv 19,25-27)

Gesù crocifisso e morto per i nostri peccati, donaci, per intercessione di Maria, di comprendere il tuo amore per noi, di condividere la tua passione e di partecipare al tuo regno. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

 

Proposta n. 2 

...Gesù, che muore per amore nostro.
"Gesù disse: ‘Tutto è compiuto’. E chinato il capo spirò" (Gv. 19, 29-30).

+ attraverso l’intercessione di Maria, il Signore ci aiuti a dirgli sempre il nostro sì anche quando ci costa, per amarlo sempre, subito e con gioia

 

Proposta n. 3

Dalla Prima Lettera di Pietro 1,13-16

13 Perciò, dopo aver preparato la vostra mente all’azione, siate vigilanti, fissate ogni speranza in quella grazia che vi sarà data quando Gesù Cristo si rivelerà. 14 Come figli obbedienti, non conformatevi ai desideri d’un tempo, quando eravate nell’ignoranza, 15 ma ad immagine del Santo che vi ha chiamati, diventate santi anche voi in tutta la vostra condotta; 16 poiché sta scritto: Voi sarete santi, perché io sono santo

Riflessione

In questi versetti San Pietro ci parla di “mente preparata all’azione”, di vigilanza, di sguardo profondo verso la grazia, di obbedienza e vocazione alla santità. Il primo passo sta nella preparazione della mente. Richiama i doni della scienza e dell’intelletto. Sono doni dello Spirito per accogliere e penetrare il mistero della salvezza attraverso l’ascolto e la meditazione della Parola. Se la mente è “convertita”, il cuore ama e ci induce a seguire Colui al quale siamo convertiti. E tutto di noi segue il percorso dello sguardo fisso sulla Verità che salva, pronti a lasciarci inondare di grazia. Con l’aiuto di Dio, costantemente, attraverso l’obbedienza alla Parola, facciamo passi decisivi per la santità alla quale tutti siamo chiamati. Quella Parola: “siate santi, perché io sono santo”, se è presa sul serio dalla mente, diventa realtà.

 

Proposta n. 4

"Quando furono giunti al Calvario, i soldati inchiodarono Gesù alla croce. Gesù vide sua madre e accanto a lei il discepolo che egli amava. Allora disse a sua madre: ‘Donna, ecco tuo figlio'. Poi disse al discepolo: ‘Ecco tua madre'. A questo punto Gesù disse: ‘Ho sete'. Bagnarono una spugna nell'aceto e l'accostarono alle sue labbra. Gesù prese l'aceto, poi disse: ‘Tutto è compiuto!'. E, chinato il capo, spirò". (Gv 19, 25-30)

 

Gesù si è donato. Ha amato fino in fonda Ma in quell'ultimo istante non gli è bastato donare se stesso: ci ha donato anche sua Madre. "Ecco tua Madre!". Una cosa che non capiremo mai in tutta la sua profondità, ma che possiamo accogliere senza discutere troppo. E in quest'attimo tutto il valore della Messa in cui ci viene donato, come in quell'ora suprema, il Pane della Salvezza. Chiediamo perdono per gli appuntamenti mancati in cui Cristo ci ha atteso invano, cercando, tra i banchi spesso vuoti della chiesa, il nostro volto. Quante volte quel Santo Pane è tornato dentro al tabernacolo perché nessuno è andato a riceverlo. Qualcuno evidentemente aveva altro da fare. Madre, facci comprendere quale grande appuntamento abbiamo perso e scusaci con Lui per tutte le domeniche in cui ci siamo fatti attendere invano dall'unico vero amico.

Proprio per questo Cristo ci ha donato sua Madre, perché attraverso di Lei fossimo ricondotti a Lui.

 

Proposta n. 5

LETTORE 1: Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno d'aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. E dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù disse: «Tutto è compiuto!». E, chinato il capo, spirò.

LETTORE 2: Mentre Gesù è sulla croce, vede in lontananza il passare dei secoli, il passare degli anni, il passare delle generazioni: vede anche noi. E mentre Gesù è sulla croce, offre la sua vita al Padre per noi come supremo atto d'amore. Quella croce è il centro dell'umanità; quella croce è il cuore di tutta la storia umana; è nella croce che l'amore di Dio è diventato un fatto dentro i nostri fatti, un avvenimento dentro i nostri avvenimenti. Per questo, accada quel che accada, noi abbiamo sempre la speranza, perché l'amore di Dio non lo può spegnere nessuno. La croce di Gesù è la sorgente inesauribile della nostra speranza. Sì, Dio ci ama fino a dare la vita per noi: non stacchiamo mai lo sguardo dalla croce!

 

Proposta n. 6 - con 5 riflessioni

Dal Vangelo di Luca(23, 33-46)

Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra. Gesù diceva: "Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno"... Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Il velo del tempio si squarciò nel mezzo. Gesù, gridando a gran voce, disse: "Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito". Detto questo spirò.

 

1. RiflessioneDal Compendio del Catechismo Cattolico”

Il Mistero pasquale di Gesù, che comprende la sua passione, morte, risurrezione e glorificazione, è al centro della fede cristiana, perché il disegno salvifico di Dio si è compiuto una volta per tutte con la morte redentrice del suo Figlio, Gesù Cristo (n. 112). Ogni singolo peccatore è responsabile della morte di Gesù;ogni uomo è realmente causa e strumento delle sofferenze del Redentore, e più gravemente colpevoli sono coloro, soprattutto se cristiani, che più spesso ricadono nel peccato o si dilettano nei vizi (n.117).

2. Riflessione da “Con Maria alla sequela di Cristo”

Gesù, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio, ma spogliò se stesso assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini (cfr. Ef 2,6-7).

La morte è un fattore naturale per tutti gli esseri umani; Cristo l’accetta per redimerla: Morte obbrobriosa voluta dagli uomini. Colui che è la vita e dona la vita viene ucciso.

3. Riflessione da “Rosario col Curato d’Ars”

"O amore immenso di un Dio per la sua creatura! Ci aspetta a braccia aperte, ci apre la piaga del suo Cuore Divino".

Signore, per l'intercessione di Maria, fa' crescere nel cuore dei missionari il desiderio di farti conoscere dappertutto nel mondo.

4. Riflessione da “Rosario con S. Domenico”

S. Domenico nella sua preghiera spesso fissava lo sguardo nel Crocifisso, contemplandolo con una incomparabile penetrazione, e davanti a lui si genufletteva più volte.

La croce è il “vessillo del re”, un re che risplende di una gloria che è una misteriosa “luce crocifissa”. Chiediamo in ginocchio, quello che il buon ladrone ha capito guardando Gesù... cioè tutto.

5. Riflessione.La morte in croce è definita uno “spettacolo”, qualcosa da guardare con attenzione, da contemplare! Perché, alla fine, essa si rivela davvero la perfetta rappresentazione di Dio, la piena manifestazione del suo Volto: si apre il velo del santuario, frapposto come un muro di divisione tra l’umanità e il Santo dei Santi.

A chi sa vedere oltre questo assordante Silenzio diDio, viene svelato il grande Mistero, nascosto nei secoli in Cristo: l’Amore inerme, fedele, gratuito e misericordioso del Padre per le sue creature.

Nel contempo, “... si fece buio su tutta la terra” a significare che la morte di Gesù ha avuto conseguenzecosmiche e universali, valide per ogni tempo, sino alla fine del mondo, quando ogni cosa sarà rigenerata in Lui. Il lungo giorno terreno dell’umanità iniziato con la creazione di Adamo vede spegnersi il sole, al culmine del suo corso quotidiano. Perché c’è un nuovo sole che sorge a rischiarare le tenebre del mondo: Gesù, il primogenito di una nuova creazione che vincerà la morte.

 

NOTA BENE:dopo la riflessione è bene fare una breve pausa di silenzio.

 

Intenzioni

1. Preghiamo la Madonna della Libera perché anche noi impariamo a contemplare la Croce di Cristo con la Sua stessa indefettibile certezza nel cuore

2. Madre dolorosa,la certezza della morte ci fa paura se la vediamo come conclusione di tutto. Nella morte dituo Figlio Tu hai saputo vedere lavita. Aiutaci a comprendere che anche per noi, alla conclusione della vita terrena, si apre la vita autentica e donaci la capacità di sapere donare la vita per i fratelli.

 

Fruttodel Mistero: La sete della salvezza delle anime.

 

Proposta n. 7  (Rosario con Paolo VI)

 

«Giunti al Calvario, crocifissero Gesù...
Presso la croce di Gesù stava sua madre...
Dopo aver ricevuto l’aceto Gesù disse: “tutto
è compiuto”. e, chinato il capo, spirò».
(Gv 19,18 e ss)

La Madre ai piedi della croce
ci accoglie per figli; Giovanni ci mostra
come accoglierla per Madre.


«Lo sguardo si volge all’intorno, interrogando: Ma per-
ché? Ma per chi? […]. Questo è il mistero della Croce. È il
mistero dell’amore di Dio, in Cristo per noi, per ciascuno
di noi. San Paolo non cessa di ripeterlo: «Cristo ha ama-
to me, e ha dato se stesso per me». e ancora: «Cristo vi
ha amati e ha dato se stesso per voi». Quando eravamo
ancora peccatori, Cristo è morto per noi. un amore pre-
veniente, un amore insuperabile. un amore liberatore,
un amore gratuito. un amore sacrificale, «nel sangue di
Cristo». Che ciascuno di noi faccia nella propria coscien-
za personale l’esperimento della “Via Crucis”, e dica a
se stesso le parole testé ricordate: io sono stato amato
fino alla morte da Cristo! egli ha amato me, e ha dato
se stesso per me! Provi ciascuno ad avere coscienza di
questo vivo, personale, infinito amore rivolto da Gesù,
Figlio del Dio vivente, alla singola persona che ciascuno
di noi è: io sono stato amato da Cristo così! io, può dire
chiunque, il peccatore, l’incredulo, il debole, l’infelice;
nessuno escluda se stesso, ma lasci che la dolce violenza
dell’amore di Cristo per lui, proprio per lui, lo avvolga e
lo vinca. La vittoria della Croce è la vittoria dell’amore
di Cristo. È l’alba della luce, è la rifioritura della nuo-
va vita, che verdeggia sul tronco salutifero della Croce.
(24 marzo 1978)

 

 

Proposta n. 8  (Rosario meditato per la FAMIGLIA)

 

O Maria, madre dell'amore, tu ai piedi della croce vivi la morte del tuo Figlio, con lui ti offri al Padre per la nostra salvezza. 

Egli ti dona a noi come madre. Prega per noi, Vergine santa, perché amiamo con tutto il cuore Gesù morto per noi ed amiamo il prossimo come lui lo ha amato.

MEDITAZIONE SUL MISTERO
Gesù Tu sei morto sulla croce sopportando sofferenze terribili e Maria, tua Madre, le viveva in sé stessa con infinito dolore. Tu hai perdonato coloro che ti hanno ucciso e ci hai consegnato Maria come Madre. Hai trasformato i momenti più difficili in momenti di salvezza, di amore e di perdono! Noi invece abbiamo paura della morte. Ci temiamo gli uni gli altri. Molte persone si rattristano per la morte dei loro cari, hanno perso la fede, l'amore e la speranza. Che la Tua morte e la tua croce siano una guida per le nostre e le loro sofferenze.

 

 

Padrs5e nostro, che sei nei cieli sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti, come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male. Amen.
(Dieci)
Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te, tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen
Gesù mio - Gesù mio, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell'inferno e porta in Cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua Misericordia.
Maria Regina della pace... prega per noi
Maria Regina della famiglia... prega per noi
Maria Regina dei giovani... prega per noi
Maria salute degli infermi... prega per noi
 

 


 

1 Padre, 1 Ave e 1 Gloria secondo le intenzioni del Santo Padre e per l'acquisto delle Sante Indulgenze

 

Salve, o Regina, madre di misericordia,  vita, dolcezza e speranza nostra, salve.

A te ricorriamo, esuli figli di Eva: a te sospiriamo, gementi e piangenti in questa valle di lacrime.

Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. 

E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno.

 O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria. 

 

 SALVE, REGÍNA,
Mater misericórdiae,
vita, dulcédo et spes nostra, salve.
Ad te clamámus,
éxsules filii Evae.
Ad te suspirámus geméntes et flentes
in hac lacrimárum valle.
Eia ergo, advocáta nostra,
illos tuos misericórdes óculos
ad nos convérte.
Et Iesum, benedíctum fructum
ventris tui,
nobis, post hoc exsílium, osténde.
O clemens, o pia, o dulcis Virgo María!

 

 

Litanie Lauretane

 

Prega per noi. santa Madre di Dio. Affinché siamo fatti degni delle promesse di Cristo.

 Preghiamo
Concedi ai tuoi fedeli,
Signore Dio nostro,
di godere sempre la salute del corpo e dello spirito,
per la gloriosa intercessione
di Maria santissima, sempre vergine,
salvaci dai mali che ora ci rattristano
e guidaci alla gioia senza fine.
Per Cristo nostro Signore.
 

Amen

 

Benedizione finale

Il Signore ci benedica,ci preservi da ogni malee ci conduca alla vita eterna.

Nel nome del Padre,del Figlio e dello Spirito Santo.

Amen.

Andiamo in pace.

Rendiamo grazie a Dio.

 

Segno della Croce.

cuffia1   Ascolta il cantoEterna è la sua misericordiadi Marco Frisina

 

 

 

«La Famiglia che prega unita, resta unita

“Molti problemi delle famiglie contemporanee, specie nelle società economicamente evolute, dipendono dal fatto che diventa sempre più difficile comunicare. Non si riesce a stare insieme, e magari i rari momenti dello stare insieme sono assorbiti dalle immagini di un televisore.

Riprendere a recitare il Rosario in famiglia significa immettere nella vita quotidiana ben altre immagini, quelle del mistero che salva: l'immagine del Redentore, l'immagine della sua Madre Santissima.

La famiglia che recita insieme il Rosario riproduce un po' il clima della casa di Nazareth: si pone Gesù al centro, si condividono con Lui gioie e dolori, si mettono nelle sue mani bisogni e progetti, si attingono da Lui la speranza e la forza per il cammino”

(Giovanni Paolo II,R.V.M., n. 41)

 

 

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